A Carnevale
A Carnevale (ed è divertente)
tutto il paese si riempie di gente
stelle filanti, coriandoli in volo
nessun bambino si sente solo.
Passa sui trampoli un saltimbanco
passa una maschera col viso bianco.
Passa Arlecchino con Pulcinella
e Colombina insieme a Brighella.
Passano i carri e siam fortunati
che questa volta non sono armati.
Questa è la festa che più mi piace
molti sorrisi, tantissima pace.
E questo mondo sarebbe ideale
se fosse ogni giorno un bel Carnevale.
Il girotondo delle maschere
G. Gaida
E' Gianduia torinese
Meneghino milanese.
Vien da Bergamo Arlecchino
Stenterello è fiorentino.
Veneziano è Panatalone,
con l'allegra Colombina.
Di Bologna Balanzone,
con il furbo Fagiolino.
Vien da Roma Rugantino:
Pur romano è Meo Patacca.
Siciliano Peppenappa,
di Verona Fracanappa
e Pulcinella napoletano.
Lieti e concordi si dan la mano;
vengon da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono italiani.
Carnevale
Gianni Rodari
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
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Arlecchino poverino
Arlecchino poverino
non aveva un vestitino.
Ogni bimbo gli ha portato
un pezzetto colorato
e la mamma gli ha cucito
un bellissimo vestito.
Tutti insieme i bei colori,
come tanti sono i cuori
che han donato la letizia
con un gesto di amicizia!
Vorrei una maschera
Vorrei una maschera
così spaventosa,
che tremi la gente
più coraggiosa;
da strega o fantasma,
da mostro o vampiro,
da scheletro bianco
che vagoli in giro
tra gli alberi spogli
nel lume lunare,
così che la gente
si metta ad urlare.
E nessuno sappia
che il più spaventoso
di tutti i costumi
ce l'ha il più pauroso.
Carnevale vecchio e pazzo
Gabriele D'Annunzio
Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
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Girotondo delle mascherine
Girotondo, girotondo,
noi giriamo tutto il mondo.
C'è Gianduia e Meneghino,
Pulcinella e Arlecchino.
C'è Brighella e Pantalone,
Meo Patacca e Balanzone,
Beppe Nappa siciliano,
Stenterello che è toscano...
Girotondo, girotondo,
noi viaggiam per tutto il mondo,
e con noi portiam la gioia
che è nemica della noia.
Scherzi di Carnevale
Gianni Rodari
Carnevale,
ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d'ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell'anno...
E sarà il Carnevale
più divertente
vedrer la faccia vera
di tanta gente.
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